Esplorazioni della Percezione: il gusto.
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La gravità assente blocca l’olfatto retronasale e congestiona i seni nasali. Risultato: ogni sapore diventa piatto. Eppure, quello che chiami gusto è il frutto di un complesso intreccio neurochimico tra olfatto, tatto e memoria. Un processo così sofisticato da sembrare fantascienza. Ecco il giro intergalattico che fa:
🚀 Primo atterraggio sulla lingua: le papille gustative (ne hai circa 10.000) captano cinque segnali principali: dolce, salato, amaro, acido e umami.
🧬 Traduzione simultanea: queste papille trasformano le molecole del cibo in segnali chimici.
⚡️ Impulso elettrico: i segnali chimici diventano impulsi elettrici e partono sparati lungo i nervi gustativi, diretti verso il cervello.
🧠 Cervello Party: nella corteccia gustativa del cervello (zona di comando sapori), il segnale viene decifrato, incrociato con memoria, emozione e contesto.
💥 Reazione chimico-emozionale: se il gusto è piacevole, il cervello può rilasciare dopamina, la molecola del piacere. È per questo che a volte un boccone ti fa venire gli occhi lucidi come se avessi appena visto il tuo primo tramonto su Saturno.
In breve: il gusto è un fulmine biochimico, un incontro tra la materia e il ricordo. Ricorda la tua fortuna di abitare la Terra: il pianeta dove il caffè può raccontare note di pesca, agrumi, cacao.